Tempo di fragole

Un frutto che appartiene alla storia. La fragola di bosco era nota e apprezzata fin dai tempi dell’antica Grecia e di Roma, dove veniva consumata nel periodo delle festività primaverili in onore di Adone. Secondo la leggenda, infatti, alla morte del bell’Adone, Venere pianse e le sue lacrime si trasformarono in piccoli cuori rossi. 

Oggi in Italia le varietà di fragole si differenziano secondo le aree di produzione. In Sicilia si coltiva soprattutto la Florida Fortuna, apprezzata per la notevole precocità di maturazione. In Calabria le coltivazioni di Camarosa lasciano il posto ad altre varietà di origine italiana, come Rania e Nabila. Mentre in Basilicata la varietà dominante è Sabrosa®Candonga, che occupa oltre l’80 per cento dei fragoleti. In Campania si è affermata la varietà Sabrina, di origine spagnola è apprezzata per la precocità, la produttività e l’aspetto regolare dei frutti. Anche nelle regioni settentrionali le coltivazioni di fragole si differenziano in base alle zone e alle tecniche di coltivazione: Eva e Roxana dominano nelle colture autunnali veronesi. Mentre lba, Clery, Roxana e Tecla in Romagna. Mentre Elsanta e, in minor misura, Darselect vengono coltivate in Trentino Alto-Adige. 

Le fragole non si producono più soltanto nei mesi primaverili, ma si coltivano varietà che fioriscono in ogni periodo dell’anno. E in ogni regione, prendono sempre più spazio le varietà rifiorenti, che assicurano frutti per molti mesi l’anno, le più diffuse sono Monterey, Portola, Evie 2, Irma e Capri. 

Ottime al naturale, condite con zucchero e limone, gelato o aceto balsamico. Sono l’ingrediente di torte, dolci, creme e mousse. Poco caloriche, ma ricche di fibre e di acqua, contengono sali minerale e vitamine, soprattutto la vitamina C che le rende dei potenti antiossidanti.