Slow Cooker: i pregi della cottura lenta

La tecnica della cottura lenta è usata fin dall’antichità: basti pensare alle contadine che lasciavano a fianco del caminetto una pentola di terracotta per pomeriggi interi per preparare zuppe e minestre. 

Oggi questo metodo di cottura si può ottenere in modo molto più pratico e comodo con lo slow cooker, una pentola elettrica che permette di cuocere le pietanze a temperature basse, cioè sotto i 100° C, per un tempo molto lungo. Si tratta quindi di uno strumento ideale per preparare brasati, spezzatini, stracotti, legumi e zuppe.

Molto diffusa negli Stati Uniti, anche in Italia comincia a essere apprezzato. È un elettrodomestico dotato essenzialmente di una casseruola in materiale ceramico, dove si mettono gli alimenti, dotata di coperchio e inserita in un contenitore esterno che si collega alla presa elettrica e riscalda in modo lento e costante gli ingredienti nel contenitore interno. Il coperchio trattiene i vapori e, con essi, sapori e aromi degli alimenti.

Il vero impatto sulle abitudini casalinghe è la possibilità di cuocere senza controllare continuamente. Può essere riempita al mattino, prima di uscire, con tutti gli ingredienti previsti nelle preparazioni e al ritorno a casa la cena sarà pronta. Basta impostare la funzione che permette di mantenere il cibo in caldo anche dopo che è terminata la cottura e fino al momento in cui lo porterai in tavola.

Per quanto riguarda i consumi, mantenere acceso uno di questi dispositivi per un pomeriggio consuma meno di una lampadina Led. Una cottura lenta che insomma non ci fa consumare tanta energia. L’unico lato che può rivelarsi negativo è la dimensione. Tieni presente che le pentole per questo tipo di cottura sono piuttosto grandi essendo composte da tre parti (la più piccola è da 3,5 litri) e, se lo spazio in cucina è poco, questo potrebbe costituire un problema.