Quando le carote erano viola

Una volta le carote erano viola e di dimensioni più piccole rispetto a quelle arancioni di oggi.

La coltivazione delle carote viola risale a più di 5mila anni fa nei territori dell’Afghanistan e i loro semi venivano utilizzati come medicamento, mentre la loro popolarità in Europa comincia dal XII secolo. Ai Paesi Bassi dobbiamo l’invenzione delle carote di colore arancione. Gli olandesi arrivarono attraverso una selezione botanica di incroci, a definire il colore arancio intenso, sembra in onore della dinastia degli Orange.
Oggi si coltivano diverse varietà di carote viola e anche il sud del nostro Paese vanta una piccolaproduzione locale di questo ortaggio. A Polignano Mare in Puglia si coltiva la carota viola tutelata da Presidio Slow Food. 

Anche se la buccia è tendente al viola o al porpora, il cuore della carota è invece arancione o al massimo rosso, a seconda della varietà. 
Oltre ad avere un contenuto maggiore di antociani, le carote viola contengono meno zuccheri rispetto a quelle tradizionali e sono dei potenti antiossidanti naturali. Aiutano, inoltre, a ridurre il livello di colesterolo cattivo nel sangue e favoriscono la corretta circolazione sanguigna. Hanno anche una buona percentuale di vitamine B, C, D ed E, oltre a sali minerali come potassio, ferro, calcio, fosforo, magnesio e zinco.

Il sapore delle carote viola è quasi identico a quello delle carote arancioni. Per questo, tutte le ricette preparate con queste ultime, possono essere realizzate anche con le carote viola. 
Si possono cucinare sia al forno che in padella, ma è anche possibile mangiarle crude in insalata.