Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di mangiare un alimento e sentire un gusto aspro e spiacevole, comunemente chiamato rancido. Questo sapore, legato soprattutto ai cibi grassi, non è dovuto alla mal conservazione o al fatto che sia andato a male, come si pensa, ma è dovuto a un processo chimico chiamato irrancidimento ossidativo, ovvero alla quantità di ossigeno che gli alimenti grassi assorbono, e che quindi creano quell’odore e sapore sgradevole. I cibi più soggetti a questo fenomeno sono i prodotti da forno dolci e salati, i condimenti come l’olio, le salse, le carni elaborate e i salumi. Per questo motivo, per questi alimenti vanno applicati alcuni accorgimenti in più.
Innanzitutto, preferisci alimenti freschi e poco lavorati, e tienili lontani dalla luce diretta o da fonti di calore. Anche i contenitori sono importanti: prediligi quelli non trasparenti, in modo da non far entrare la luce, e chiudili bene. Anche l’umidità contribuisce al processo di irrancidimento, quindi è bene limitare le quantità di acqua nel prodotto.
Ad esempio, per evitare che l’olio di oliva diventi rancido scegli contenitori scuri, prendendo le bottiglie in fondo allo scaffale, più protette dalla luce, e conservalo in un luogo fresco e buio. Ricordati di chiudere sempre la bottiglia dopo averlo usato. Nel caso in cui senti il sapore di rancido, riponi un cucchiaino di zucchero nel contenitore per mitigarlo.
Per eliminare l’irrancidimento nella carne, invece, basta metterla nel succo di limone o nell’aceto per un’ora. Ricordati, però, di consumarla subito.