Napoli e la strada dei Presepi

Quando si pensa al periodo natalizio non si può non pensare alla tradizione dei presepi napoletani. Ogni anno, da fine novembre all’Epifania, turisti da tutta Europa si affollano in San Gregorio Armeno, la celebre via che ospita le botteghe degli artigiani campani, dove il sacro si mescola con il pagano.

Camminando per la via respirerai l’aria allegra che aleggia in tutta Napoli, e, guardando a destra e a sinistra, troverai una miriade di negozi con esposte migliaia di statuine, religiose e non. Infatti, oltre ai tipici personaggi del presepe, con le loro casette di sughero, legno e cartapesta, ci sono anche le statuine di personaggi pubblici del mondo dello sport, della politica e dello spettacolo, tra i più famosi Pulcinella, Maradona e Pino Daniele. Le statuine in terracotta sono dipinte a mano e, dalla perfezione di ogni singolo dettaglio, traspare l’amore che hanno i mastri per il loro lavoro. Ed è uno spettacolo nello spettacolo vederli all’opera, mentre modellano la terracotta, dipingono casette e personaggi e poi danno gli ultimi tocchi a pastori, Re Magi e pecorelle.

Se, gironzolando per la strada dei Presepi, dovesse venirti un certo languorino, fermati ad assaggiare le specialità partenopee che hanno contribuito a costruire l’identità della cucina italiana. Il piatto tipico per eccellenza è la pizza e, per assaporare il gusto della tradizione, scegli senz’altro la margherita; da non perdere anche la variante street food: la pizza fritta. Ma la cucina partenopea è ricca di molti altri piatti tipici, come la parmigiana di melanzane (melanzane fritte con pomodoro, mozzarella, parmigiano e basilico), pasta e patate, il casatiello (strutto, farina, uova, formaggio e “cicoli”) e il cuoppo di mare (cono di carta paglia riempito di bocconcini di fritti di pesce). Per quanto riguarda i dolci, la pasticceria napoletana è ricca di scelte golose, tra cui gli struffoli, tipici natalizi (sfere fritte e ricoperte di miele caldo e decorati con cedro e confetti), il babà (pasta lievitata e rum), le sfogliatelle ricce (pasta sfoglia croccate ripiena di ricotta, semolino, canditi e aromi) e la pastiera, dolce pasquale per eccellenza ma che si mangia ormai tutto l’anno (pasta frolla ripieno di crema di grano e ricotta, aromatizzata con spezie come la cannella).

Passeggiando per San Gregorio Armeno, che non è eccessivo definire un museo a cielo aperto, puoi notare il campanile rosso e giallo innalzato tra due palazzi che indica la via per l’omonima chiesa.  L’elegante facciata, racchiusa da un alto cancello da cui si accede all’imponente scalinata, è una delle perle più preziose di Napoli. All’interno, oltre alle ricche decorazioni in stile barocco, puoi ammirare le “ruote”, ovvero le uniche aperture per poter comunicare con le suore in clausura. Appena fuori dalla chiesa trovi il chiostro in stile rococò con il giardino ben curato e una fontana di marmo che raffigura Cristo e la Samaritana ai lati e al centro delfini, maschere e cavallucci marini come ornamenti della sorgente.