CIVITA DI BAGNOREGIO, IL REGNO DI FAVOLA Unita al resto del mondo solo da un lungo ponte sospeso sopra una valle profonda increspata dai calanchi, Civita è arroccata in cima a un fragile sperone di tufo. La frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, è conosciuta dai più come la Città che muore, proprio a causa del lento franare delle pareti di tufo del promontorio su cui sorge, dominando l’immensa valle sottostante. Il centro storico del minuscolo borgo ha mantenuto intatto l’aspetto tardo medievale. La scenografica Porta Santa Maria immette nella piccola Piazza San Donato dove, tra vetusti palazzi spicca la mole dell’ex Duomo. Da qui si diparte una rete di fitti vicoli, interrotta da archi, cortili e piazze animate dalle botteghe artigiane. Oltre il minuscolo abitato si apre la Valle dei Calanchi, creste d’argilla spesso esilissime. Uno scenario da fiaba, da ammirare al tramonto da Bagnoregio, affacciati al Belvedere di San Francesco Vecchio, dove lo sguardo abbraccia il borgo rossiccio di Civita, che si staglia nella fragile immensità dei calanchi
Dista circa 20 chilometri da Bagnoregio il piccolo comune di Bomarzo famoso per il Parco dei Mostri, opera cinquescentesca ricca di grandi statue e sculture barocche in pietra peperino, integrate perfettamente nella fitta vegetazione del bosco circostante. Voluto da Vicino Orsini, signore di Bomarzo, il parco è una delle opere più originali dell’epoca del manierismo nel campo dell’arte dei giardini. Varcato l’ingresso, segnalato dallo stemma della casata, il visitato- re è accolto da un labirinto di simboli in pietra. Per prima cosa, s’incontrano due sfingi e, dopo una prima svolta, ci s’imbatte nell’impressionante gruppo del Gigante, dalla fitta vegetazione che circonda le opere in pietra, appare poi l’enorme statua della tartaruga sul cui dorso poggia una figura femminile. Anche se il bosco di Bomarzo può sembrare la versione rinascimentale di un parco divertimenti contemporaneo, si tratta probabilmente di un giardino filosofico, che intende rappresentare, attraverso simbologie antiche e richiami alla mitologia classica, il percorso iniziatico dell’evoluzione umana.