L’arte può cambiare il mondo

“I can change the world”: non è più il tempo dell’attesa e della riflessione, ma è giunto il momento dell’azione. È questa l’idea che ha ispirato il Calendario Lavazza.

Interpretato nella fotografia e nella musica è un invito rivolto a tutti attraverso il racconto delle storie di alcuni attivisti che tramite l’arte ogni giorno provano a cambiare il mondo, ritratti da uno dei più grandi direttori della fotografia della storia del cinema, il tre volte Premio Oscar Emmanuel Lubezki.

I protagonisti scelti sono sei uomini e donne che esprimono il loro attivismo in campo sociale e ambientale, attraverso forme artistiche diverse: il musicista Ben Harper impegnato contro le disuguaglianze sociali e nella sensibilizzazione verso gli effetti della crisi climatica; Saype, pioniere della land art sostenibile con le sue monumentali opere per la salvaguardia del pianeta; la rapper afgana Sonita Alizada attiva nella denuncia dei matrimoni forzati e delle spose bambine; la designer di gioielli Shilpa Yarlagadda che promuove l’empowerment femminile; la biologa marina Cristina Mittermeier con la sua fotografia che documenta l’avanzare della distruzione degli oceani; la street dancer Shamell Bell che si batte contro razzismo, sessismo e omofobia.

Sei protagonisti molto diversi tra loro per età, per cultura, per provenienza geografica, ma accomunati da storie personali molto potenti e dalla capacità di rappresentare in forma artistica il loro attivismo.

Nei suoi 30 anni di calendario, Lavazza ha coinvolto alcuni dei migliori fotografi del mondo, da David LaChapelle a Steve McCurry, ma per “I can change the world” ha deciso di guardare al mondo del cinema, coinvolgendo Emmanuel Lubezki, conosciuto nel mondo dello spettacolo come Chivo, il primo direttore della fotografia a vincere per tre volte di seguito l’Oscar della categoria.