L’allevamento responsabile del salmone norvegese

L’avventura inizia nel 1964 sulla piccola e disabitata isola di Varaldsøy, in Norvegia. Qui, un gruppo di appassionati guidati dall’amore per il mare diventa pioniere dell’allevamento artigianale di salmone, impegnandosi nel Blue Revolution Plan, ovvero una strategia di sostenibilità e di impatto positivo sull’ecosistema. Questo include tra l’altro un allevamento responsabile e in armonia con il mare, un approvvigionamento di ingredienti sostenibili per i mangimi e la riduzione delle emissioni di gas serra.  

Per realizzare miglioramenti anche nel settore biosicurezza, l’azienda Mowi fa parte della Norwegian Seafood Federation, la più importante federazione di aziende ittiche in Norvegia e sostiene la Global Sustainable Seafood Initiative, che svolge un ruolo importante nella certificazione dei prodotti ittici. Oggi l’azienda fornisce prodotti ittici a circa 70 paesi, è presente in 25 nazioni; crede che l’allevamento ittico responsabile sia una soluzione chiave per fornire cibo sostenibile e sano alla popolazione mondiale in crescita e si propone di “coltivare” gli oceani in modo rispettoso dell’ambiente.

Il salmone Mowi trascorre i primi 6 mesi in acqua dolce e viene poi trasferito in mare aperto, nel cuore dei fiordi norvegesi, dove passerà dai due ai tre anni, allevato senza uso di antibiotici e con mangimi senza Ogm e provenienti da fonti sostenibili. I salmoni Mowi sono certificati ASC (Aquaculture Stewardship Council), lo standard di sostenibilità più severo nell’ambito dell’acquacoltura che comprende la verifica di 150 criteri per l’allevamento, come la conservazione dei fondali marini e il rispetto delle risorse acquatiche.