L’acqua minerale e i valori nutrizionali

Oltre 500 esperti coinvolti per fare chiarezza sulle proprietà favorevoli alla salute delle acque minerali: in particolare, rispetto a quanto e come i minerali disciolti in essa possano incidere favorevolmente sullo stato nutrizionale e di salute dell’individuo.  È l’indagine multi-target nell’ambito di una campagna informativa rivolta ai professionisti della salute promossa da Acqua Lete in collaborazione con Nutrimi. 

L’acqua è un alimento ed è quindi importante conoscere le diverse tipologie di acque. L’indagine condotta da Nutrimi rivela che 2 professionisti su 3 consigliano l’acqua minerale soprattutto a pazienti che hanno particolari condizioni cliniche o esigenze specifiche. L’acqua di rubinetto può provenire da falde superficiali, ma anche da laghi, fiumi e perciò è soggetta a trattamenti di potabilizzazione e disinfezione.

7 professionisti su 10 dichiarano di consigliare acque povere in sodio: pediatri e ginecologi riferiscono di consigliare acque iposodiche a tutti i loro pazienti. I professionisti, inoltre, sembrano indicare acque ricche in calcio soprattutto a quei soggetti che necessitano di un maggiore apporto di questo minerale, in particolare a chi presenta osteoporosi.

Tra le acque alleate della salute sono particolarmente degne di attenzione quelle calciche, bicarbonate e iposodiche.

Quando si parla di acqua e dei minerali in essa disciolti, tra quelli di maggior interesse dal punto di vista nutrizionale ci sono appunto il calcio e il sodio: il primo da assumere in elevate quantità all’interno della dieta, soprattutto in gravidanza, in menopausa e più in generale in età superiore a 60 anni; l’altro da limitare per ridurre i rischi per la salute cardiovascolare.

Diversi studi confermano come il nostro intestino sia in grado di assorbire il calcio presente nell’acqua, al pari se non più, rispetto a quello contenuto in latte e prodotti lattiero-caseari.