La nuova carne sintetica

Sono spesso confuse e interpretate come sinonimi, ma in realtà la differenza tra la carne vegetale e la carne sintetica è notevole. Con carne vegetale si intende un’intera categoria di alimenti ottenuti da farine di legumi, cereali, altre granaglie ecc., oppure da proteine isolate degli stessi. Il mercato del plant-based, cioè dei sostituti della carne ottenuti da vegetali, è in crescita esponenziale, tanto da essere venduti anche nelle catene dei fast food.

Per quanto riguarda la carne sintetica invece il processo parte da cellule prelevate ad animali vivi, che si moltiplicano in laboratorio immerse in un liquido nutriente fino a generare tessuti differenti, da cui si ricavano tranci di carne nella sostanza uguali a quelli comuni, con il vantaggio di moltiplicare la produzione per ogni singolo animale. L’Università di Maastricht sta lavorando a un progetto che intende produrre 175 milioni di hamburger dalle cellule di una sola mucca.

Considerando che dagli anni Sessanta a oggi la produzione della carne è quintuplicata, con una media di 34,5 kg di carne a testa consumata ogni anno nel mondo (pur con differenze sostanziali tra i diversi Stati) la carne sintetica può rappresentare un notevole vantaggio per l’ecosistema, tenendo conto che la Fao identifica proprio nell’allevamento la prima fonte di inquinamento delle acque e uno dei principali responsabili della produzione di gas serra e quindi del riscaldamento globale.