La lunga storia dei biscotti italiani

Ogni viaggio lungo le autostrade italiane inizia con la “sosta caffè” in Autogrill, disseminati in tutta la penisola sono un punto di riferimento, anche geografico, per gli automobilisti. Il primo  nacque alla fine degli anni Quaranta, nell’immediato dopoguerra, dall’intuizione di Mario Pavesi.

Propio lui, l’inventore dei pavesini, pensò di aprire un piccolo spaccio dei suoi biscotti sulla Milano – Torino, all’altezza del casello di Novara, la sua città. Mario Pavesi inizia a produrre biscotti nel 1937 in un piccolo forno: il successo è immediato e in pochi anni passa dalla bottega artigiana alla produzione su scala industriale. Soltanto nel 1952 i suoi biscotti prendono la struttura leggera che conosciamo e il nome di Pavesini.

Nello stesso periodo il vulcanico imprenditore, appena tornato da un viaggio negli Stati Uniti, inizia la produzione dei cracker, una novità assolta per l’Italia. Diversi anni più tardi, siamo ormai negli anni Sessanta, la formula si ripete e torna dall’America con una nuova idea: questa volta si tratta dei Ringo, iconici biscotti bicolore ancora amatissimi dai più piccoli.

Ormai la Pavesi è un’industria leader del settore alimentare e lancia continuamente nuove linee di biscotti: i togo, gli amici del mattino e le gocciole, immancabili sulle tavole della prima colazione degli italiani. Nei primi anni Novanta entra a far parte del gruppo Barilla. E nel 2006 nasce un nuovo brand: La Bottega di Olivia&Marino, che si ispira alla tradizione italiana dei prodotti da forno salati, riadattandoli con sapori sfiziosi  che li rendono perfetti per il momento dell’aperitivo.