La Campania lontana dai luoghi comuni

Tra Campania e Molise, il Matese è una zona montana, area di raccordo tra due territori differenti. Da una parte c’è quello aspro e calcareo, fatto di vallate e di cime. Dall’altra, sul versante adriatico, c’è invece un territorio più morbido e sinuoso, di composizione argillosa. Linea di confine tra Campania e Molise, l’Alto Casertano è un luogo speciale che comprende due parchi regionali e un’oasi naturalistica. Paesaggi incantevoli, un susseguirsi di fiumi, laghi e boschi che compongono un interminabile giardino naturale. E poi ci sono gli insediamenti sanniti, i castelli medievali, gli antichi conventi e le città romane: preziose tracce del passato ancora poco conosciute che che splendono tra la campagna rigogliosa. E un vulcano molto antico posto al centro della grande pianura compresa tra il fiume Garigliano e il Massiccio Trebulano. 

Il Vulcano di Roccamonfina appare oggi come un semplice rilievo montuoso circondato da campagne, borghi e boschi. In realtà è un gigante che dorme da più di 50mila anni. Eppure, continua ad alimentare la vita di piante, animali e uomini. Le antiche eruzioni hanno reso il terreno molto fertile creando le condizioni più adatte per castagneti, uliveti e rigogliosi vigneti. Inoltre in tutto il territorio compreso tra Suio e Riardo, ha creato numerose sorgenti d’acqua mineralizzata e termale altamente benefiche. Tra i tanti piccoli comuni della zona Riardo in particolare merita una sosta per ammirare l’antico castello, che conserva ancora il borgo medievale cresciuto attorno alla fortificazione dove si curiosare tra botteghe artigiane e locande per assaggiare gustare vino e salame locali. Da qui ci si può dirigere verso il Parco delle sorgenti Ferrarelle e fare una piacevole passeggiate tra i sentieri che solcano la fitta vegetazione mediterranea.

Attraversando i comuni del Vulcano di Roccamonfina, tra castagneti secolari, chiese e sorgenti. Spicca il centro antico di Sessa Aurunca con la pavimentazione lavica, le cupole e i campanili delle chiese coperti da maioliche gialle e verdi. Pochi chilometri ancora e si raggiunge Teano, luogo dove si sarebbe svolto l’incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, il 26 ottobre 1860. Da qui, risalendo il corso del fiume Volturnosi arriva arriva in Basilicata.
Il massiccio del Matese domina dall’alto un territorio fatto di contrasti, natura aspra e campi coltivati, colli e vallate, boschi e paesini. Luoghi protetti dal Parco Nazionale dove, protetti dall’ombra dei boschi di faggio, è possibile fare trekking e mountain bike oppure provare l’emozione di scendere in gommone tra valli fluviali e canyon. Negli agriturismi dissseminati nel territorio del parco è possibile ritemprassi e assaggiare i piatti della gastronomia locale e farsi sorprendere dalla varietà di materie prime fresche e gustose.

Negli ultimi anni l’Alto Casertano è stato oggetto di un’opera di valorizzazione. Sono nate così molte nuove imprese che puntano alla promozione dei prodotti tipice alla riscoperta dei tradizionali mestieri artigiani. Perché questa terra campana è uno scrigno prezioso ricolmo di gusti e profumi, lavorati e trasformati come tradizione comanda per conquistare occhi e palato.

Conviene conoscere i principali prodotti della regione per farne scorta prima di tornare a casa

MELANNURCA CAMPAPA IGP rossa, con la polpa bianca coltivata soprattutto nell’Alto Casertano e nel Beneventano. Viene raccolta acerba e lasciata maturare nei “melai”.
MOZZARELLA DI BUFALA Formaggio a pasta filata, apprezzato in tutto il mondo viene, prodotto esclusivamente con il latte di bufale allevate sul territorio e lavorata con un processo complesso, attentamente controllato in ogni sua fase.
ASPARAGI SAN PIETRO Raccolti nelle colline del paese di San Pietro Irpino (NA), gli asparagi selvatici di questa zona sono caratterizzati da una particolare delicatezza aromatica. Fanno parte delle tradizioni alimentari e culinarie locali, per arricchire risotti, sughi e frittate.