Il riso in Giappone ha lo stesso utilizzo che si fa del pane in Italia: ogni pasto, si accompagna con questa semplice preparazione di riso bollito.
Fondamentale è la scelta del riso; in Giappone la qualità di riso usata si chiama shari, una varietà di chicco tondeggiante e panciuta, che tiene perfettamente la cottura e contiene la giusta quantità di amidi.
Oggi anche in Giappone si utilizzano appositi cuociriso elettrici, ma, secondo una secolare tradizione, lo strumento migliore è il donabe, una pentola di terracotta realizzata in argilla speciale, proveniente dalla regione Iga.
In Giappone ci sono donabe per vari usi, tra cui quelli appositamente progettati solo per cucinare il riso.
Si tratta di un tegame di argilla smaltata, il Kamado-san, che possiede un doppio coperchio per creare quel particolare effetto vapore, tipo pentola a pressione, che dovresti ottenere se desideri cucinare il riso più soffice che tu abbia mai provato.
Il controllo sul vapore lo fa direttamente il tegame, ed è quindi semplice da usare e gestire.
Il Kamado-san eroga calore in modo uniforme e mantiene la temperatura estremamente bene. Anche una volta spento il fuoco, il riso si manterrà caldo a lungo. Ha anche una vernice speciale che aiuta il calore a penetrare nel cuore di ogni chicco di riso. Si usa sui fornelli a gas con sotto uno spargifiamma e prima di poter essere usato va trattato lasciando sobbollire per mezz’ora un pugnetto di riso con l’80% della capienza della pentola di acqua, a fuoco bassissimo.