Con un’elevata concentrazione di maison produttrici e la sede del Consorzio per la tutela del Franciacorta Erbusco, nella provincia di Brescia, è la capitale dello spumante. Da vedere la pieve di Santa Maria del XIII secolo e il Parco delle Sculture, inaugurato nel 2000 per celebrare l’inizio del nuovo millennio. Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto. Poi, presso l’enoteca Cantine Franciacorta si possono effettuare degustazioni, acquistare vini e prodotti tipici.
Lasciata Erbusco, proseguendo in direzione nord- est si arriva Borgonato, località dove è nato il primo Franciacorta. Gli edifici di maggiore interesse sono Palazzo Lana-Berlucchi, la chiesa di S. Salvatore e la parrocchia di S. Vitale.
Tappa successiva a Camignone, borgo di origine romana, che ha avuto uno sviluppo importante in epoca medievale. Qui, attorno all’anno 1000, i monaci cluniacensi costruirono una casa colonica per ospitare viandanti e pellegrini. Da non perdere la chiesa dedicata a San Lorenzo, ampliata e completata con la grande scalinata a fine Ottocento e la quattrocentesca chiesa di San Faustino in Monte, posta sul monte di Valenzano.
Costeggiando il lago fino a Iseo si raggiunge Provaglio d’Iseo lungo le Torbiere del Sebino. Una riserva naturale che si estende su 360 ettari, formata da canneti e specchi d’acqua, divisa in due parti: la Lametta e la Lama. La prima non è visitabile mentre la seconda, costituita da grandi vasche frutto degli scavi creati per estrarre la torba, è stata riconquistata dalla natura. Le sponde degli specchi d’acqua sono ricoperti da vegetazione palustre, ninfee e canne. In questo magnifico habitat vivono numerose specie di uccelli e di pesci con un grande sviluppo della biodiversità. È possibile visitare la Lama acquistando un biglietto di ingresso e sono previste visite guidate attraverso percorsi pedonali lungo sentieri e passerelle.
Tappa d’obbligo nelle cantine
Per assaggiare finalmente il vino di Franciacorta e iniziare a comprendere il complesso mondo della vinificazione vale la pena di fare una sosta nelle tante cantine della zona. Tra un assaggio e l’altro c’è la possibilità di curiosare tra le piccole botti, utilizzate per la fermentazione alcolica o l’affinamento dei vini, i macchinari di alta tecnologia, i serbatoi d’acciaio inox per conservare i vini a temperatura controllata, la presse pneumatiche capaci di torchiare le uve con estrema delicatezza per ricavare il succo più nobile.
Soltanto in Franciacorta, poi, si possono osservare “chicche” che non trovano in altre cantine, come le pupitre, i cavalletti in legno dove vengono infilate le bottiglie come vuole il Metodo Classico, nell’ultima fase della presa di spuma, con il collo che, con piccoli movimenti quotidiani, viene rivolto verso il basso in modo che i sedimenti, che verranno eliminati, si adagino sul tappo. I vecchi cavalletti di legno presenti in tante cantine, sono talvolta sostituiti da macchinari simili a robot che svolgono la stessa funzione: è la tecnologia che avanza e si fa strada.