Fertile e frastagliata, baciata dal sole e dal mare la Costiera sorrentina è uno dei litorali più affascinanti del mondo. Un susseguirsi di panorami incantevoli sul golfo di Napoli: il luogo perfetto per scattare indimenticabili selfie.
Prima tappa a Sorrento, dopo aver riempito i polmoni con il profumo del mare e gli occhi con la vista del Golfo, ci dirigiamo con passo sicuro verso il centro storico e, attraversando il dedalo di viuzze, raggiungiamo prima la Cattedrale e poi la chiesa di San Francesco d’Assisi, dove riprendiamo fiato nello spettacolare chiostro. Rinfrancati, raggiungiamo la vicina piazza Torquato Tasso, cuore della vita cittadina, animata dalle vetrine luccicanti di negozi e botteghe dove si trovano i prodotti dell’artigianato (ebanisteria, intarsi, lini e merletti), e poi i caffè e i ristoranti. Luoghi ideali per una pausa e un assaggio delle specialità locali, come gli gnocchi alla sorrentina, i cannelloni ripieni e la delizia al limone, freschissimo pan di Spagna ripieno di panna e crema al limone. A pochi passi da piazza Tasso, si apre il vasto giardino della Villa Comunale coi suoi alberi secolari e una vista mozzafiato sul Golfo. Proprio in questo parco, secondo la tradizione, sarebbe stata scritta la popolare canzone “Torna a Surriento”, composta nel 1902 da Ernesto De Curtis. Riprendiamo la strada viaggiando fra i gialli limoneti e i terrazzamenti che scendono al mare, il paesaggio è punteggiato dalle “pagliarelle”, le stuoie di paglia che oreggiano i limoneti, per proteggerli dalle intemperie e per ritardare la maturazione dei frutti, in modo da renderli ancora più intensamente colorati, profumati e gustosi.
La tecnica di produzione del Limone di Sorrento è frutto di una sapienza antica tramandata nel tempo, oggi regolata da un preciso disciplinare, che garantisce l’elevata qualità dei frutti Igp. Sempre secondo il disciplinare, l’area di produzione del limone di Sorrento Igp comprende il territorio dei comuni di Sorrento, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Vico Equense, fino all’isola di Capri.
Seguendo il profumo agrodolce dei limoni raggiungiamo il borgo di Vico Equense, stretto tra la costa e i Monti Lattari, dominato dal profilo della Cattedrale dell’Annunziata arrampicata su un costone roccioso a picco sul mare. Scendiamo in spiaggia, ma l’acqua è fredda, così rinunciamo al bagno e decidiamo di approfondire la conoscenza con la gastronomia locale: le possibilità sono molte perché l’offerta è davvero ricca, va dalla popolare “pizza a metro” di Gigino fino alla cucina del ristorante stellato La Torre del Saracino, regno dello chef Gennaro Esposito.
Dopo la felice tappa gastronomica ci rimettiamo in viaggio per raggiungere l’estremità della penisola sorrentina incorniciata da chilometri di costa. Ci fermiamo a Massa Lubrense e poi seguiamo la fitta rete di sentieri che conducono in campagna, tra i tipici dei limoneti e i rigogliosi uliveti, in questo periodo dell’anno il profumo della macchia mediterranea mescolato alla brezza marina è talmente l’intenso che quasi stordisce.
Il Paese di Massa Lubrense fa parte dell’associazione nazionale “Città dell’olio” per aa produzione dell’olio Dop sorrentino dal gusto dolce ed equilibrato, con lievi note di amaro e piccante, un sapore unico dovuto alla posizione degli uliveti, stretti tra mare e colline. Per una indimenticabile esperienza culinaria, poi, vale la pena di fermarsi da Don Alfonso 1890, nella frazione di Sant’Agata sui Due Golfi, che offre anche camere eleganti e piscina privata.
Impossibile tornare a casa senza aver visitato Capri. L’isola è un mix di storia, natura, mondanità, cultura… Per avere una panoramica completa dell’isola, oltre a visitare la celebre piazzetta, luogo d’incontro obbligato di tutti i visitatori, il consiglio è di compiere un giro via mare partendo dal porto di Marina Grande. I tour organizzati sono la soluzione ideale per chi ha poco tempo, mentre il noleggio di un’imbarcazione è certamente l’opzione migliore per godersi la gita con calma. Circumnavigando l’isola, oltre ai maestosi faraglioni, è possibile inoltrarsi in barca nella cavità naturale della Grotta Azzurra (informazioni:www.capritourism.com). Infine, due consigli da seguire perché la visita sia davvero una felice immersione “Nel blu dipinto di blu”: meglio programmare la gita in primavera o autunno, evitando accuratamente i mesi estivi, e mettersi d’accordo prima sul tempo da trascorrere all’interno della grotta.