L’Italia è famosa nel mondo per il buon cibo e il buon vino. E per la grappa, un distillato unico al mondo, che si ottiene dalla vinaccia, in altre parole la buccia dell’uva da vino, che viene posta all’interno dell’alambicco (caldaia in rame), dove il vapore acqueo estrae la parte alcolica, insieme ai suoi aromi. Dopo la nascita dell’ANAG (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa), il consumo del distillato nazionale è aumentato notevolmente, facendosi spazio anche tra la popolazione femminile e tra i giovani. Attenzione però a non confondere la grappa, distillato di vinacce fermentate, con l’acquavite d’uva, che è un distillato di mosto.
Esistono numerose classificazioni della grappa, come quella giovane, che è la più semplice, quella invecchiata con un gusto più vellutato e morbido, la riserva o stravecchia con un’intensità di sapore maggiore. La cosa importante per non offuscarne il gusto è servirla nel bicchiere a tulipano a 16-18 gradi. È un ottimo digestivo se consumata a fine pasto, ed è anche un rimedio di “pronto intervento” come analgesico dentale. Infine, è da considerare una bevanda da meditazione, grazie al suo sapore strutturato che non richiede di essere abbinata a dei cibi.
La grappa è un prodotto nato principalmente in Nord-Italia, ma che si è fatto strada su gran parte del territorio nazionale. Un alambicco che è tornato in funzione dopo un lungo tempo è proprio quello dei Fratelli Caffo, l’unica distilleria della Calabria, situata a Limbadi. Quando Nuccio Caffo è stato eletto Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa è iniziata la restaurazione dell’antica caldaia in rame, simbolo del legame affettivo dell’azienda familiare. La distilleria F.lli Caffo, quindi, continua a garantire, dal 1915, il sapore unico della grappa nella loro regione, imbottigliando piccole parti di distillati invecchiati per far rivivere il gusto del passato.