I cocktail low alcol sono la nuova bandiera del bere responsabile. Si tratta di drink che hanno una bassa gradazione alcolica e stanno diventando molto amati sia dai giovani che dagli adulti.
La storia dei cocktail alcolici sotto i 21 gradi nasce da una sfida che, dopo vari dubbi e ripensamenti, è stata affrontata con una strategia ben precisa, in cui le parole chiave sono: ricerca, studio, adattamento e reinvenzione. Anche i grandi classici infatti vengono rivisitati alleggerendo la ricetta originale pur riuscendo a mantenere inalterato il gusto.
È stato addirittura pubblicato un manuale, che spiega nel dettaglio le ricette per realizzare questi drink a bassa gradazione alcolica. Non si tratta infatti solo di riproporre cocktail privati della componente alcolica ma di ricorrere alla creatività, per cercare la combinazione giusta di ingredienti naturali.
A Londra la start up Illogical drinks ha prodotto la prima miscela botanica al mondo a basso contenuto calorico e bassissimo grado alcolico che contiene, fra gli altri, basilico, salvia e timo ed è un drink vegan, senza zucchero e a zero carboidrati.
Va considerato infatti anche che l’alcool ha ben 7 calorie per grammo e quindi un drink molto alcolico, magari con aggiunta di zucchero o di bevande molto zuccherate, può arrivare a pesare moltissimo sulla bilancia. Quindi i cocktail low alcol vengono in aiuto anche a chi deve stare attento alla linea. Anche i nuovi drink dell’estate nascono da referenze a basso grado alcolico, create appositamente per la mixology, da accostamenti inusuali, nuove sperimentazioni o anche dalla distillazione della birra.
Oggi molti bar hanno una carta di cocktail low alcol degna della controparte alcolica, per permettere anche a chi non può (o non vuole) consumare alcol di non dover rinunciare comunque a una bevanda elaborata, complessa, aromatica e soprattutto buona. Per i drink analcolici o dal contenuto grado alcolico, c’è una previsione di crescita del 400% entro il 2024.