La Sardegna è tra le mete più amate per le vacanze. Mare cristallino, entroterra selvaggio e piatti tipici preparati con prodotti saporiti e genuini. Se gli indirizzi golosi di trattorie e ristorantini sul mare non mancano, l’alta gastronomia è invece una perla difficile da trovare. E così Heinz Beck, chef 3 stelle Michelin patron del ristorante La Pergola di Roma, ha pensato che fosse il momento di colmare questa lacuna.
“La Sardegna è un mondo articolato, pieno di dettagli e sfaccettature – spiega lo chef Heinz Beck -. C’è il mare con la freschezza del suo pescato, l’entroterra che regala formaggi e carni senza paragoni, i vini che riproducono nel bicchiere la bellezza di una terra che sa essere delicata e aspra allo stesso tempo”.
“La Sardegna mi ha sempre affascinato e ho pensato che fosse arrivato il momento di sfruttare la qualità delle sue materie prime per farle diventare protagoniste di piatti di alta cucina. Il mio sogno è che la Sardegna non sia solo una meta per le vacanza, ma che diventi un riferimento per i gourmet anche negli altri mesi dell’anno, dalla primavera all’inverno. La Sardegna merita il viaggio in ogni stagione“.
L’onda gourmet sulla Sardegna
Il primo passo dell’onda gourmet guidata dallo chef Heinz Beck sulla Sardegna è stato l’Heinz Beck Food Festival, organizzato nel resort a 5 stelle Poltu Quatu: un appuntamento a tappe in cui il cuoco tedesco invita alcuni dei suoi più importanti amici stellati da tutto il mondo.
Dopo l’evento di giugno con protagonista l’alta cucina italiana, il secondo appuntamento è stato un viaggio nella cucina internazionale, con chef del calibro di Mauro Colagreco, 2 stelle Michelin del Mirazur di Menton, Paolo Casagrande, 2 stelle del Lasarte di Barcellona, Jacob Jan Boerma, 3 stelle dell’olandese De Leest e Joachim Wissler, 3 stelle del Vendome di Colonia.
L’Heinz Beck Food Festival
Il format è preciso e collaudato. La prima serata è dedicata allo street food (letteralmente d’assalto visto che non capita certo tutti i giorni di mangiare con 10 euro il piatto di un 3 stelle Michelin in riva al mare), mentre la seconda serata è una cena gourmet, durante la quale ogni chef fa assaggiare il proprio piatto-icona a un ristretto gruppo di fortunati.
Il Mare…da 3 stelle Michelin
Per l’occasione Beck ha preparato “Mare…” un piatto estremamente moderno, complesso e intellettuale, che, attraverso un gioco interattivo, riproduce il fondale marino.
Il piatto si basa sulla tecnica della liofilizzazione. A bordo del piatto si trova una finta roccia che, una volta bagnata con un brodo di crostacei, si dissolve rendendo il liquido azzurro come il mare. Gamberi, vongole e piccole alghe trasformano il piatto in un affascinante fondale marino.
“Le onde del mare, con la loro costanza, erodono la roccia, anche la più dura, che si trasforma in sabbia del mare e si scioglie nell’acqua azzurra – racconta lo chef -. Ho pensato a questo piatto per dare la sensazione di un tuffo nel mare“.
Blubeck, il ristorante gourmet
Ma se l’Heinz Beck Food Festival è un’allegra onda che passa, accendendo la scintilla della curiosità per l’alta cucina, il punto fisso è il Blubeck, il ristorante gourmet che lo chef gestisce per tutta la stagione.
Quanto mangiate in un ristorante di questo livello, la perfezione non deve essere solo nel piatto: l’ambiente, i tavoli, l’arredamento, il paesaggio e l’atmosfera concorrono a creare un senso di relax e preparano lo stomaco e la mente a vivere una serata indimenticabile.
E così Heinz Beck, che è un perfezionista, ha voluto che il suo ristorante affacciato sul mare di Sardegna, fosse una vera e propria immersione nel blu. Il progetto è stato curato dall’architetto italiano Roberto Ferlito e dall’interior designer spagnolo Angel Luis Gaspar dello studio Nábito di Barcellona.
Per le pareti l’interior designer ha scelto un blu particolare. “Non è un blu qualsiasi, ma quel colore profondo che trovi non appena ti allontani dalla costa e ti avventuri in acque più profonde” spiega Angel Gaspar.
Sul soffitto si trova un intreccio di rami, che richiamano quelli che il mare lascia sulla spiaggia dopo la mareggiata e che creano un filtro tra lo spazio interno e l’esterno. I tavoli sono in legno di cedro, con la vernice trasparente che lascia intravedere le venature e le diverse sfumature di colore.
“L’alta gastronomia è un’esperienza particolare, diversa dalla ristorazione tradizionale e necessita di uno spazio adeguato che crei una sensazione di pace e predisponga la mente e il palato all’esperienza culinaria che si sta per vivere – spiega l’architetto Roberto Ferlito -. Una sedia scomoda, colori dissonanti o un tavolo non adeguato possono disturbare l’ospite, mentre in un ristorante gourmet tutto deve vibrare all’unisono. Con questo progetto abbiamo voluto creare universo parallelo, un ambiente che fosse un’immersione in un mondo magico e che facesse vivere la pace del mare. L’alta cucina merita di essere circondata da armonia“.