Frutta, un nanosensore riconosce i pesticidi

Un team di ricercatori, guidati dagli esperti dell’Istituto Karolinska di Stoccolma ha sviluppato un innovativo nano-sensore che ha la capacità di riconoscere le tracce dei pesticidi presenti sulla frutta in soli 5 minuti, evitando così i possibili rischi per la salute derivanti dal consumo di queste sostanze nocive. La ricerca è stata pubblicata su Advanced Science.

Il minuscolo sensore riconosce le tracce di sostanze chimiche e nocive molto più velocemente rispetto ai metodi implementati finora, con un impatto decisamente positivo sulla nostra salute. Inoltre è economico e semplice da produrre, tutte caratteristiche che, secondo gli studiosi, lo potrebbero rendere di uso comune in negozi e supermercati con l’obiettivo di monitorare la qualità della frutta venduta ai consumatori.

Il sensore utilizza nanoparticelle spruzzate a fiamma (una tecnica di spruzzatura termica) a base di argento, cosa che consente di rintracciare le sostanze chimiche presenti sulla superficie della frutta.

Per testare l’applicazione pratica di questi nuovi nanosensori, i ricercatori li hanno calibrati in modo tale da rilevare basse concentrazioni di paration etile, un insetticida e acaricida agricolo conosciuto anche come Parathion altamente tossico e vietato (o comunque limitato) nella maggior parte dei Paesi del mondo. 

È stata applicata una piccola quantità di paration etile sopra una mela, dopodiché i ricercatori ne hanno prelevato un campione. A questo punto hanno immerso il batuffolo in una soluzione specifica, poi lo hanno messo a contatto con il nanosensore ed ecco che quest’ultimo ha rilevato nel giro di pochissimi minuti la presenza del pesticida.