Raccogliere erbe spontanee nei prati è una delle attività più antiche praticate dall’uomo, di cui si va perdendo la memoria. Ed è un peccato perché alcune varietà sono veramente preziose per la salute, danno un gusto tutto nuovo alle preparazioni e, aspetto da non trascurare, passeggiare in campagna alla ricerca di erbe commestibili è un’attività all’aria aperta adatta a tutti che, con un po’ d’esperienza, regala belle soddisfazioni.
La vera notizia è che il foraging si può praticare anche in inverno perché la natura non smette mai di regalarci i suoi prodotti. Naturalmente in montagna con il clima rigido e la neve la raccolta diventa complicata, ma nelle regioni del Sud Italia, Puglia e Sicilia innanzitutto, si trovano varie specie di erbe selvatiche commestibili.
Non è necessario limitarsi alle zone più meridionali. Il pino, per esempio, è diffuso in tutto il Paese e, oltre ai pinoli, ci regala i suoi aghi che sono perfetti per decorare i risotti e, se bolliti, si trasformano in ottime tisane balsamiche.
Già dal mese di gennaio si iniziano a trovare le bacche di ginepro, che sono un gradevole sostituto del pepe, ma attenzione a usarle con parsimonia perché hanno un gusto deciso. Ingiustamente considerata un’erba infestante l’ortica, che si consuma soltanto lessata, arricchisce gli impasti all’uovo di lasagne e tagliatelle ed è ottima anche come ripieno dei tortelli, dove sostituisce gli spinaci; naturalmente raccoglila solo dopo aver infilato un paio di guanti robusti.
… Poi, fra pochi mesi, i prati fioriranno e allora raccogliere asparagi selvatici, foglioline di rucola e valerianella, fiori di camomilla, di tarassaco e violette sarà ancora più piacevole: un’esercizio a diretto contatto con la natura che solletica tutti i cinque sensi!