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Andrea Paternoster: 5 mieli sconosciuti da usare in cucina

“Il miele è la parola di Cristo, l’oro del suo amore” diceva il grande poeta spagnolo Federico García Lorca.  E probabilmente sarà una delle prima cose che vi dirà, quando lo incontrerete, Andrea Paternoster, apicoltore e custode delle api. Non è un produttore come gli altri: prende le arnie (cioè le “casette” in cui le api si nascondono per produrre il miele) e le posiziona in luoghi magici e incontaminati, dove ci sono prevalenza di fiori particolari.

Andrea Paternoster con le sue api - Fonte: Ufficio stampa
Andrea Paternoster con le sue api – Fonte: Ufficio stampa

In questo modo è riuscito a riprodurre in barattolo dei mieli che altrimenti non avremmo mai potuto assaggiare. Qualche esempio? Miele di tarassaco, cardo, timo e trifoglio…fino al miele di edera! Si definisce un apicoltore nomade: quando le piante e i campi iniziano a fiorire, Andrea si mette in viaggio e va a seguire il “lavoro” delle sue api per raccoglierne il nettare che mette in vasetti (l’azienda si chiama Mieli Thun e ha sede a Trento).

© Fotolia
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5 tipi di miele sconosciuti da usare in cucina

Siamo abituati al millefiori e al miele di tiglio e, i più gourmand, avranno provato il castagno e il corbezzolo. Ma c’è molto di più! Ecco 5 mieli sconosciuti e il loro uso in cucina.

  1. ALBERO DEL PARADISO. È un antico albero originario della Cina, che cresce anche in Europa. È ottimo nelle preparazioni con nocciole tostate e per caramellare la frutta.
  2. TRIFOGLIO. Un miele che può aromatizzare sott’aceti e giardiniere, perfetto per tutte le preparazioni in agrodolce.
  3. CORIANDOLO. Non pensate a scenari esotici! Si produce da fiori che crescono spontanei nelle Marche. Nella padella calda per soffriggere le verdure o nelle pastelle dei fritti.
  4. EDERA. Siete appassionati di barbecue? Provate a marinare la carne in olio extravergine di oliva, pepe, aceto e miele di edera prima di metterla sulla griglia rovente!
  5. TARASSACO. Dai semplici fiori gialli che colorano i prati in primavera, un miele con profumi di camomilla da mischiare con aceto per lucidare gli arrosti prima di metterli in forno!

5 abbinamenti di mieli “classici” da usare in cucina

Se siete amanti dei grandi classici, vi consigliamo 5 modi alternativi per usarli in cucina (e non solo nel tè o nel latte caldo!)

  1. MILLEFIORI. Un “must” che si trova in ogni credenza. Provatelo sul gelato al fiordilatte o al mango. Colato a filo sulla panna cotta la renderà profumata e diversa dal solito!
  2. TIGLIO. Se lo assaggiate con attenzione ha un retrogusto di lime, menta e salvia. Provate a metterne un cucchiaino in padella e fateci soffriggere il porro…speciale!
  3. ACACIA. Un altro grande classico. Visto che è molto dolce e delicato provate un accostamento “a contrasto” sul caprino, sul pecorino o sui formaggi erborinati.
  4. MELATA. La melata è ottima sulle fette biscottate o sul pane nero spalmato di burro salato. Un cucchiaio nella padella calda per caramellare i pomodori datterini!
  5. CASTAGNO. Un filo su un cubo di Parmigiano Reggiano diventa un antipasto gourmet, oppure provatelo sulla creme brulée al posto dello zucchero!

Novità: la bevanda naturale a base di miele

Siamo abituati a bere bibite gassate, spesso piene di aromi e coloranti. Volete un’alternativa naturale? Provate la bevanda al miele! I mieli, infatti, a seconda del fiore da cui provengono, hanno un sapore unico e completamente diverso gli uni dagli altri: il miele di tarassaco è giallo chiaro e ha delle punte erbacee, con sentori di fiori di camomilla, mentre il miele di coriandolo è cremoso, ha dei sentori fortemente speziati, con ricordi di cocco e latte condensato.

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Basta sciogliere uno o due cucchiaini di miele in un bicchiere di acqua calda per una tisana invernale (non serve aggiungere altro!), oppure raffreddare il liquido e aggiungere una spruzzata di limone e qualche foglia di menta per una bevanda estiva gustosa e rinfrescante!