“Crunch effect”: mangiare cibi croccanti

Masticare con calma, ascoltando il suono del cibo in bocca, rilassa i nervi e fa mangiare meno. Ogni prodotto che si può sgranocchiare, in particolare, richiede un tempo maggiore di masticazione e ciò consente un incremento della consapevolezza e piacere nel consumo di cibo, prevenendo gli episodi di sovralimentazione oltre che di cattiva digestione. 

È quanto risulta da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Brigham Young University e della Colorado State University, pubblicato sulla rivista americana Food Quality and Preference.

Durante i test i volontari che sono riusciti ad ascoltare il rumore della masticazione del cibo, sono stati anche quelli che hanno consumato una porzione minore di snack croccanti (2,75 contro 4), consumando un 30% di calorie in meno rispetto a chi invece era disturbato da suoni e rumori esterni quali tv o musica negli auricolari.

A seconda del tipo di snack, il rumore della masticazione può raggiungere anche i 63 decibel, più del suono prodotto da una normale conversazione (60 decibel) e dal fruscio delle foglie (20 decibel). È stato denominato dagli studiosi “crunch effect”. 

Ed è proprio “croccante” la texture più segnalata sulle etichette e anche la numero uno in termini di vendite (3,2%) e giro d’affari generato dai prodotti che la riportano.

Secondo un’altra ricerca americana gli effetti benefici della croccantezza, si estendono anche alle persone stressate che desiderano mangiare prodotti croccanti, con un aumento della produzione di serotonina che ha un effetto calmante e rilassante sulla psiche delle persone.