Champoluc, sciare sul Monte Rosa

La Val d’Ayas è una delle vallate più belle e ricche di testimonianze storiche della Valle d’Aosta. Il paesaggio è molto vario, con ghiacciai e aspre pareti rocciose che fiancheggiano prati e pascoli dal lieve pendio. La località è frammentata in numerosi villaggi, ognuno con proprie caratteristiche paesaggistiche e architettoniche.
La località più conosciuta è Champoluc, a 1568 metri di quota, meta di vacanza sia in inverno sia nella stagione estiva con i noti impianti del comprensorio Monterosa Ski che, con oltre 100 km di piste, collegano la Val d’Ayas, la Valle di Gressoney e la Valsesia. 

Una bella escursione è quella alle cascate di Mascognaz: una passeggiata che parte direttamente dal centro di Champoluc. Una volta arrivati al ponte in legno, ci sono le indicazioni per raggiungere le cascate. In mezz’ora di camminata dal paese si raggiungono le cascate, illuminate anche di sera, con l’acqua che diventa ghiacciata in inverno quando le temperature scendono sotto lo zero.

Anche il villaggio merita di essere visitato per la particolare architettura Walser e per il magnifico panorama sull’alta Val d’Ayas. Da vedere la bella cappella affrescata di San Grato preceduta da una fontana e la presenza di altri affreschi sulle pareti delle case rivolte a monte, tra cui una antica meridiana. Le tipiche case Walser trecentesche del villaggio, chiamate stadel o rascard, sono state accuratamente recuperate e trasformate in chalet di lusso. I Walser sono una popolazione germanica che nel Medioevo colonizzò le terre intorno al massiccio del Monte Rosa, creando degli insediamenti in Valle d’Aosta: Walser è la contrazione di Walliser, ovvero Vallesiano.

I prodotti tipici della Valle d’Aosta raccontano, attraverso il gusto, la storia di un territorio alpino e della sua identità. Imperdibili, tra le tante specialità, sono quelle che hanno ottenuto il riconoscimento Denominazione di Origine Protetta: la fontina e il Valle d’Aosta fromadzo, il lardo d’Arnad ricavato dal dorso del maiale e collocato in appositi recipienti di legno chiamati “doils” dove riposa per tre mesi. Il tutto da gustare con i vini bianchi e rossi Doc.