Caltanissetta è proprio nell’ombelico della Sicilia, una città con una storia antichissima, passata successivamente sotto il dominio dei greci, romani e arabi. È dominata dai resti del castello Pietrarossa, dove i baroni siciliani proclamarono re Federico II d’Aragona. Da visitare il centro storico con i suoi 4 quartieri: Angeli, Provvidenza, San Rocco e Saccara ricchi di palazzi, chiese, fontane e scalinate.
Dalla Domenica delle Palme fino alla Pasqua la città si trasforma in un teatro a cielo aperto in cui gli abitanti stessi prendono parte a rappresentazioni, processioni e riti di tradizione secolare. Il momento centrale è la sera del Giovedì Santo, quando entrano in scena le sedici Vare o Misteri, speciali carri su cui vengono montati imponenti gruppi scultorei in legno, cartapesta e gesso che rappresentano per lo più un momento della via Crucis.
I Biangardi, scultori napoletani di ottimo livello, lavorarono a Caltanissetta dal 1883 al 1902 per realizzare i capolavori di cartapesta e di tela che sfilano il giovedì notte, accompagnati da sedici bande che suonano marce differenti, decorati da fiori e da lumi, seguiti e preceduti da fedeli e da autorità, tutti gli abitanti e tantissimi turisti. Tutte le Vare sono affidate alle corporazioni che ogni anno ne curano l’addobbo floreale, durante la processione sono accompagnate da bande provenienti da diversi luoghi della Sicilia.
Anche a Caltanissetta come in tutta la Sicilia la cucina è ottima: da provare i cavateddi, pasta all’uovo, il pollo alla nissena, preparato al forno con caciocavallo, pangrattato e limone; la muffuletta una focaccina che si mangia in genere con ricotta e acciughe, le “fuate”, focacce farcite con sarde, origano e pecorino. Fra i dessert si trovano il torrone preparato con miele, mandorle, pistacchi e nocciole; i buccellati, pasticcini ripieni di frutta secca, miele, gocce di cioccolato.