Bistecca sì, ma fiorentina

Non è solo un piatto tipico locale, la Bistecca alla Fiorentina incarna il simbolo della tradizione e della cultura gastronomica di Firenze e della Toscana. Per questo merita di essere riconosciuta come “Specialità tradizionale garantita”, ovvero tra i piatti caratterizzati da composizioni o metodi di produzione tradizionali

“Nel 2020 – spiega Giovanni Brajon, presidente dell’Accademia della Fiorentina – abbiamo iscritto la Fiorentina tra i Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) della Toscana attestando una tradizione non inferiore a 25 anni. La nostra Bistecca non è solo un piatto tradizionale, è un vero patrimonio culturale e come tale vorremmo fosse riconosciuto”.

L’Accademia della Fiorentina è un’associazione di natura culturale che da oltre 30 anni celebra la Bistecca alla Fiorentina nei suoi aspetti di ricerca storica, sociale, scientifica e gastronomica, secondo i canoni della più autentica tradizione. 

La “Specialità tradizionale garantita”
non è un marchio legato all’origine del prodotto, come le Dop o le Igp, ma una dicitura che intende valorizzare un metodo di produzione tradizionale, senza vincolo territoriale che deve esistere da almeno 30 anni. Quindi la bistecca può essere preparata in un qualsiasi paese dell’Unione europea, a patto che la produzione rispetti il disciplinare e sia certificata da un organismo di controllo accreditato. 


“La bistecca, emblema della fiorentinità e della toscanità a tavola, è un patrimonio che parla al mondo – ha detto la vicepresidente e assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi – e come tale non solo va difeso e protetto ma va promosso, nel vero senso della parola, ai gradi più elevati di eccellenza. Perché è un fiore all’occhiello non solo della cucina e quindi dell’identità della Toscana, ma di tutta la filiera che va dal produttore al consumatore finale: è il risultato di come l’animale viene nutrito, curato e del lavoro di tutti i professionisti che operano proprio per dare un prodotto certificato, garantito e di qualità attraverso un protocollo fatto di regole trasparenti”.