L’incanto di Arezzo è dovuto innanzitutto alla sua posizione. Situata alla confluenza di tre vallate: la Val di Chiana, il Valdarno, il Casentino e la Valtiberina la città è immersa in uno scenario suggestivo, ritmato da colline verdeggianti e antichi borghi, cui fa da contrappunto la grazia delle opere e dei monumenti di altissimo valore artistico custoditi all’interno delle mura cittadine. Gli affreschi di Piero della Francesca nel Duomo, che da soli valgono la visita della città; la Basilica di San Domenico, che cela al suo interno un Crocefisso attribuito a Cimabue, e poi il maestoso Loggiato Vasariano, il Palazzo della Fraternita dei Laici e l’abside della Pieve di Santa Maria, tutti e tre riuniti nella splendida Piazza Grande (nella foto), cuore di Arezzo. La creatività aretina è ben espressa anche dalla sua tradizione culinaria rustica e genuina, fatta di sapori decisi, dove hanno un posto privilegiato la selvaggina, la pasta fatta in casa, i funghi e i tanti prodotti Dop e Igp del territorio, come la carne di razza chianina, i formaggi e l’olio extravergine d’oliva, a cui si affiancano vini di qualità come il Chianti dei Colli Aretini Docg o il Bianco Vergine Val di Chiana Doc.
Spostandoci a nord della città, entriamo nel Casentino, la valle percorsa dal primo tratto dell’Arno. Questa terra, dove storia e leggende cavalleresche s’intrecciano, è conosciuta anche come “la valle dell’anima” per la quantità di luoghi dall’intensa spiritualità: l’Eremo di Camaldoli, circondato da una foresta di abeti secolari, e il Santuario francescano di La Verna, solo per citare i più importanti. Bibbiena è il centro più noto del Casentino, nato come roccaforte medievale sulla sommità di un colle. Per conoscere l’eccellente gastronomia locale, il consiglio è di provare uno dei piatti simbolo del territorio: i tortelli di patate ripieni di patata rossa di Cetica, spesso proposti con ragù di maiale grigio del Casentino. Soddisfatto l’appetito, val la pena spostarsi di qualche chilometro per visitare anche Poppi, piccolo gioiello architettonico inserito tra i borghi più belli d’Italia.
DOVE SCORRE L’ARNO
Lasciato il Casentino puntiamo verso ovest, dove inizia il Valdarno Superiore. Anche in questo caso, a costellare il territorio, oltre alle “balze” (formazioni naturali frutto di secolari fenomeni di erosione), vi sono una miriade di piccoli e preziosi borghi. Loro Ciuffenna, arroccato ai piedi della dorsale del Pratomagno, è senz’altro tra i più caratteristici. Nel suo nucleo antico, accanto alle casette che affacciano sull’orrido del torrente Ciuffenna, si trova il mulino ad acqua più antico della Toscana, ancora funzionante e utilizzato per la macinatura della farina di castagne, prodotto tipico del luogo.
VINO E OTTIMA CARNE IN VAL DI CHIANA
In direzione sud, un’altra splendida vallata si contende lo scettro della più suggestiva e gastronomicamente stuzzicante: la Val di Chiana, il cui nome è legato all’allevamento della pregiata razza bovina chianina. Principale centro culturale e turistico della zona è Cortona. Importante centro etrusco in passato, oggi ammalia con il suo ricco patrimonio storico-artistico, oltre che enogastronomico. In particolare, quest’area vanta un’antichissima tradizione enologica, coronata dal riconoscimento della Doc Cortona.
SPLENDIDA TERRA DI CONFINE
Ultima tappa del nostro itinerario lungo l’aretino è la Valtiberina. Posta al confine tra Toscana, Romagna e Umbria, per secoli questa terra è stata crocevia di diverse civiltà. A dare lustro alla valle sono magnifici borghi come Anghiari e Sansepolcro. Quest’ultimo vanta uno splendido centro storico che si è conservato intatto fino a oggi, composto da una sequela di torri e palazzi medievali e rinascimentali. Per ammirare altre opere di Piero della Francesca, uno dei maggiori pittori del Quattrocento nato proprio nel borgo, tappa d’obbligo al Museo Civico ospitato nell’antico Palazzo della Resistenza dove sono conservati anche molti dipinti di scuola toscana.