L’intera Sardegna, si sa, regala scenari magnifici, un mare limpido e un mix unico di tradizioni e buona tavola, ma c’è una zona in particolare dove la natura si mostra davvero in tutto il suo splendore: l’Ogliastra. Lungo il versante orientale dell’isola, racchiuso tra il massiccio del Gennargentu e il Tirreno, questo angolo di Sardegna, forse meno frequentato rispetto ad altre destinazioni più rinomate ma certamente ricco di bellezza, è definito “anfiteatro sul mare”.
È un territorio dove storia millenaria e ambiente incontaminato si uniscono in un connubio perfetto: fra spiagge incantevoli, spesso raggiungibili soltanto a piedi o via mare, importanti aree archeologiche e aria salubre unita a un’enogastronomia tradizionale e di qualità, l’Ogliastra è una terra tutta da vivere e scoprire.
Il nostro punto di partenza per scoprire le bellezze ogliastrine è Bauni, situato in una spettacolare posizione panoramica su un costone calcareo. Al centro di questo “ripido” paese spicca la seicentesca parrocchiale di San Nicola di Bari, mentre tutt’intorno si estende il Supramonte di Baunei, con numerosi sentieri di trekking che vanno dalla montagna al mare. Perla selvaggia del Mediterraneo, il litorale di Baunei, lungo 40 chilometri, comprende la frazione di Santa Maria Navarrese, grazioso borgo dal cui moderno porticciolo è possibile salpare verso le splendide spiagge della zona come Cala Goloritzè, Cala Biriola, Cala Mariolu, Cala Sisine e Cala Luna, ma anche verso lo splendido Isolotto d’Ogliastra in granito rosa.
Anche l’entroterra, in gran parte montuoso e colmo di tesori millenari, racconta di tradizioni e usanze ancestrali, tra nuraghi, domus de janas (case delle fate), tombe dei giganti e menhir. Il villaggio Ruinas, situato nel territorio di Arzana, ai piedi del Gennargentu, a quota 1200 metri, è tra i più bei complessi nuragici da ammirare. Il sito comprende un nuraghe trilobato, i resti di un pozzo sacro e di circa 200 capanne sparse intorno. Nella vallata di Truculu, nel territorio di Osini, invece, spiccano due nuraghi quasi identici risalenti a circa 3500 anni fa: l’Orruttu e il Sanu. Non molto distante, immerso in un paesaggio composto da gole, dirupi e falesie coperte di macchia mediterranea, si trova il nuraghe Serbissi, abitato tra il XVII e il X secolo a.C.
Da visitare anche il Parco Archeologico Seleni, nel territorio di Lanusei: incorniciato da una foresta di lecci, castagni e roveri, su un altopiano granitico a 1000 metri sul livello del mare, è costituito dal nuraghe Gennacili, attorniato da circa 200 capanne e da mura difensive. Fra uno spostamento e l’altro l’Ogliastra sa rifocillare i visitatori con un’eccellente cucina locale: tra i piatti tipici da provare, i Culurgionis ogliastrini con pomodoro fresco e spuma di Fiore sardo, accompagnati da un buon bicchiere di Cannonau di Jerzu, vino che sembra essere stato apprezzato già dagli antichi Romani e dai Cartaginesi. Di colore rosso rubino più o meno intenso, ha un sapore secco, sapido, caldo e asciutto. Infine, questa gita nel patrimonio gastronomico dell’Ogliastra non può non concludersi con uno dei dolci tipici in cui possiamo ritrovare tutti i profumi e gli ingredienti locali.
Altro piatto da assaggiare senza esitazione sono le pardule, amaretti preparati con pasta di mandorle, dal morbido impasto a base di ricotta. A fare compagnia a questo dolce, anche le papassine e la paniscedda, fatte con il vino cotto, e ancora i pirichittus, dolcetti di pasta dura ricoperti con glassa. Insomma, visitare l’Ogliastra è un’esperienza che cattura occhi, cuore e palato con un tuffo nel passato e un’immersione nel presente. Circondati da pace e silenzio.