L’Abruzzo è conosciuto anche come la terra dell’oro giallo, il prezioso e profumato zafferano (oggi marchio Dop) che oltre ad insaporire i cibi, ha anche importanti proprietà curative.
Seguendo questa spezia si può organizzare un itinerario attraverso una delle zone naturalistiche più belle e incontaminate d’Italia: gli altopiani dello zafferano, dove i piccoli stimmi rossi del fiore si colorano di viola, tingendo i campi e rendendo il panorama unico.
È in provincia de L’Aquila che si estende l’area di coltivazione e produzione di questa spezia in particolare sull’altopiano di Navelli, con l’omonimo borgo medievale annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia. Intorno al ‘400 i milanesi importarono grandi quantità di zafferano di Navelli e proprio da questa spezia nacque la ricetta meneghina per eccellenza: il risotto alla milanese.
Un’area immersa nel verde e costellata da caratteristici borghi, attraversata dal Parco regionale del Sirente-Velino e delimitata, a nord, dal Parco nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga e a sud dal Parco nazionale della Maiella.
Un’altra imperdibile tappa sull’altopiano di Navelli è Castel Camponeschi, un borgo fortificato sito sulla Prata d’Ansidonia. Costruito intorno al XII secolo, rappresenta l’originale castrum di Prata e fu abitato sino al 1963, quando anche l’ultima famiglia si trasferì in paese.
Tra i luoghi d’ammirare, la chiesa medievale di San Pietro e le case semplici con una stanza sola, collegate tra loro tramite degli archi.
Nel Comune di Villalago, sempre in provincia dell’Aquila, si trova la Riserva naturale regionale delle Gole del Sagittario che è anche un’Oasi WWF. La millenaria erosione delle acque del fiume Sagittario ha dato vita a un canyon spettacolare.
Qui si possono ammirare altissime falesie, rupi, sorgenti, cascate, ponti e corsi d’acqua color smeraldo. Il profondo canyon tra rupi calcaree scavato dal fiume offre rifugio anche agli orsi marsicani, ai lupi e ai falchi. Le prime propaggini delle gole iniziano già dalle ultime case di Anversa, dalla diga di San Domenico, dove sorge l’eremo di San Domenico. L’area protetta ha un’estensione di circa 450 ettari e spazia dai 500 metri di altitudine a valle del centro abitato fino a quota 1.500 di Pizzo Marcello, che lambisce il Parco Nazionale d’Abruzzo.
Anche la gastronomia di questa zona è influenzata dallo zafferano: ad esempio come condimento di ottimi gnocchi preparati a mano utilizzando del grano di solina e per la zuppa di ceci. Tra i secondi per squisite costatine di agnello alla saffrana. Utilizzando lo zafferano di Navelli si preparano anche le ferratelle, (un dolce tipico con cialde di pasta di biscotto) e ottimi liquori e prelibati formaggi artigianali.