1705 pizzerie sparse in tutto il mondo racchiuse in libro che dimostra tutto l’amore per la pizza, il piatto più italiano che ci sia in cucina. È appena stato pubblicato “Where to eat pizza” cioè “Dove mangiare la pizza”, un’enciclopedia firmata dal critico enogastronomico Daniel Young che ha fotografato, con l’aiuto di chef e esperti, i posti migliori per aggiudicarsi una fetta di vera e buona pizza nel mondo.
La pizza migliore della tua vita
“Quando mi hanno chiesto di fare questo libro pensavo che mi avrebbero mandato in giro per il mondo a mangiare pizza per 10 anni – dice scherzando il curatore del libro Daniel Young -. Invece abbiamo selezionato 1100 esperti in 48 nazioni che sono andati in giro con il “difficile” compito di assaggiare le pizze più buone del mondo. Inoltre abbiamo chiesto un giudizio diretto anche ai pizzaioli, perché credo che sia importante far parlare chi sa fare bene questo lavoro. Ciascuno ha una pizza del cuore e, di solito, la pizza migliore di ciascuno di noi è legata all’amore e ai sorrisi. La mia pizza della vita l’ho mangiata a New York con mio padre. Ecco perché bisogna sempre avere rispetto delle pizze e delle tradizioni degli altri Paesi, proprio perché a volte il gusto non è l’unica componente di una pizza speciale. C’è chi ricorda con nostalgia la pizza al taglio comprata da bambino a 1000 lire con la mancia regalata dal nonno: come si può dire che quella pizza non sia eccezionale? La fortuna è che oggi una buona pizza si può trovare in tutte le parti del mondo, anche negli Stati Uniti o in Giappone, in posti piccolissimi che stanno diventando delle interessanti capitali della pizza”.
Il pizzaiolo più votato d’Italia
E chi è stato il più votato d’Italia? Franco Pepe, pizzaiolo di Caiazzo, in provincia di Caserta, che è risultato il primo in Campania, in Italia e…nel mondo! Ecco l’esempio di un paese piccolissimo, a nord di Caserta, che è diventato la capitale assoluta della pizza mondiale!
“Non mi sento il numero 1 però questo risultato mi riempie di gioia e mi fa riflettere sul mio lavoro– dice Franco Pepe -. I pizzaioli italiani oggi hanno una grande responsabilità perché hanno il compito di far conoscere la buona pizza nel mondo, in un momento di grande attenzione per questo piatto. Non avrei mai pensato a un momento così nella mia vita e non avrei mai pensato che Caiazzo, un paese di 5000 anime nel cuore della Campania, potesse diventare meta di pellegrinaggio per turisti da tutto il mondo. Io vengo dalla “scuola del pane” di mio padre, che era un fornaio, e, nel corso degli anni, ho cercato di dare alla mia pizza un’identità, mettendo uno vicino all’altro i contadini dell’alto Casertano e usando sempre i loro prodotti per la mia pizza. Il mio orgoglio è che oggi, come avviene per gli chef, le persone non vengono da me per la tradizionale “pizza napoletana”, ma per la pizza di Franco Pepe”.
Le 10 pizzerie migliori del mondo
1. Pepe in Grani
Vicolo San Giovanni Battista, Caiazzo (Caserta) Campania
tel: +390823862718
2. Pizzarium
Via della Meloria, 43, Cipro-Ottaviano (Roma) Lazio
tel.: +390639745416
3. 50 Kalò
Piazza Sannazaro 201B, Mergellina, Napoli, Campania
tel.: +390811920466
4. I Tigli
Via Camporosolo 11, San Bonifacio, Verona
tel.: +390456102606
5. Pizzeria Bianco
623 E. Adams St., Phoenix, Arizona, United States
tel.: +16022588300
6. Pizzeria La Notizia
Via Michelangelo da Caravaggio, 53, Mergellina, Napoli, Campania
tel.: +390817142155
7. Pizzeria Mozza
641 North Highland Avenue, West Hollywood, Los Angeles, California, United States
Tel.: +13232970101
8. L’Antica Pizzeria da Michele
Via Cesare Sersale 13, Forcella, Napoli, Campania
tel.: +390815539204
9. Pizzeria Fratelli Salvo
Largo Arso, 10, San Giorgio a Cremano, Napoli, Campania
tel.: +39081275306
10. Roberta’s
261 Moore Street Brooklyn, New York, United States
tel.: +17184171118
Il libro degli chef
Il libro “fratello” di questo sulla pizza, ma legato ai ristoranti, si chiama “Where chefs eat”, una guida originale in cui chef di tutto il mondo raccontano quali sono i loro ristoranti preferiti e dove vanno a mangiare quando sono loro a doversi sedere a tavola come clienti.