Bianco, rosso, fermo o mosso. Una volta il vino era solo così. Oggi la cultura si è ampliata e tutti noi conosciamo la grande ricchezza di vitigni, profumi, sapori e sensazioni che il vino può regalare. E lo stesso discorso vale per il caffè! Siamo abituati a chiederlo “lungo”, “ristretto” o “decaffeinato”, ma c’è un mondo dietro a questo prodotto, che ci sveglia con il suo profumo ogni mattina!
10 cose che non sapevi sul caffè
Viviamo nel Paese che viene considerato la culla del buon caffè espresso, ma, se ci pensiamo bene, non lo conosciamo così bene! Ecco 10 cose che non sapevi sul caffè, svelate da Karsten Ranitzsch, head of coffee di Nespresso. L’azienda ha attivato un programma per la coltivazione sostenibile del caffè che unisce rispetto del lavoro e della natura: il progetto coinvolge 70.000 produttori e 300 agronomi.
- L’Africa, e in particolare, il Sud Sudan, è la culla del caffè e, in origine, la pianta del caffè viene da qui.
- In seguito, si iniziano a coltivare grandi superfici in America Latina: oggi il maggior produttore di caffè è il Brasile.
- In Italia il caffè si diffonde prima tra gli aristocratici, per poi arrivare a tutte le classi sociali. La prima macchina per fare il caffè in casa fu inventata a Napoli nel 1691.
- Le qualità in assoluto più coltivate sono l’Arabica e la Robusta. I caffè “di specialità” – come ad esempio i monorigine – sono solo l’1-2% della produzione mondiale.
- Si pensa che la Robusta sia un caffè di qualità inferiore, ma può avere un ruolo importante nella miscela, perché dà corpo e intensità, regalando note di cacao.
- La raccolta manuale delle “ciliegie” è la migliore, perché permette di selezionare solo quelle mature (rosse). Altrimenti è come mangiare una banana verde…ha poco sapore!
- Qual è il colore del caffè dopo essere stato raccolto, dopo la rimozione della parte esterna? Verde! Sarà la tostatura a regalare il colore bruno ai chicchi.
- Il modo migliore per far essiccare i chicchi di caffè è su stuoie al sole. Questo metodo tradizionale regala un gusto più intenso rispetto al caffè asciugato in modo meccanico.
- Come accade per i grandi vini e i profumi, si possono creare blend di diversi tipi di caffè per miscele adatte ad ogni momento della giornata.
- La degustazione richiede il giusto tempo. Il caffè prima si annusa e poi si aspira dal cucchiaino, instillando molta aria in bocca e facendo rumore (per sentire al massimo gli aromi).
Davide Scabin: “Ho creato il primo menù con il caffè dall’antipasto al dolce!”
Davide Scabin, 1 stella Michelin, chef del ristorante Combal.Zero di Rivoli (To) è considerato lo “scienziato” della cucina, perché unisce creatività a tecniche che dimostrano la sua profonda conoscenza della chimica e della struttura degli alimenti.
Per la prima volta nella sua vita sì è cimentato nella creazione di un menù speciale, dimostrando che è possibile degustare il caffè, non solo come fine pasto, ma abbinato ad ogni portata, dall’antipasto al dolce!
“È la prima volta che lavoro così a lungo sul tema del caffè – ha spiegato Scabin -. Di solito il caffè non entra nei piatti salati, lo troviamo solo in alcune ricette del Settecento insieme al cacao. Per valorizzarlo al meglio ho creato un menù che, a differenza del solito, inizia con piatti più decisi, caldi e ricchi di proteine, abbinati a tazzine di caffè dal gusto intenso, ma presentati a temperature più basse del solito (30 gradi). Man mano che si va avanti nelle portate, i piatti diventano più leggeri e freschi, e i caffè meno intensi di gusto e più caldi di temperatura”.
Vi incuriosisce questo gioco di contrasti? Ecco i 4 piatti di Davide Scabin, dove il caffè non è più solo una bevanda, ma un elemento integrante del piatto!
1. Piccione alla mugnaia con lumache al verde e cavolo cinese
Le lumache sono la parte grassa e burrosa del piatto, a contrasto con la salsa acida e aromatica fatta con l’acqua delle cozze.
Caffè in abbinamento: dall’India il Nespresso Grand Cru Indyra, un caffè molto intenso, con note speziate e di cacao, servito “fresco” a 30 gradi.
2. Fresco & Tiepido…a Pantelleria
Uno spaghettino condito con una salsa di pomodori passati in aglio e basilico e una mozzarella liofilizzata, abbinato a una crema di piselli metà crudi e metà cotti con funghi cardoncelli in agrodolce e maialino.
Caffè in abbinamento: dal Sud America il Nespresso Grand Cru Rosabaya de Colombia, meno intenso del primo, con note vinose e di frutti rossi.
3. Dentice marinato con trota affumicata e insalata alla senape
Caffè in abbinamento: Nespresso Grand Cru Bukeela ka Ethiopia, con note agrumate di bergamotto e fiori di gelsomino
4. Fusione a freddo. Un dolce incredibile!
Uno strato ghiacciato a base di acqua e limone di Sorrento, ricoperto con 24 elementi tra frutta, gelatine e erbe. C’è anche la Citrosodina! Viene irrorato con acqua frizzante, che, poco a poco, scioglierà il ghiaccio e farà “spargere” i vari ingredienti nel piatto fondo. Quando si arriva a metà del dessert, si mette in bocca un tuorlo d’uovo dolce riempito di crema al tiramisù. Un brivido!
Caffè in abbinamento: Nespresso Grand Cru Volluto Decaffeinato, con note di cereali, servito bollente per creare contrasto con la freschezza del ghiaccio e del limone di Sorrento.